LA NANOTECNOLOGIA A SERVIZIO DELLA STORIA
di Paola Pottino – La nanotecnologia applicata su una parte della superficie lignea del relitto navale romano del quarto secolo d.c. trovato a Marausa nel 1999, oggi custodito all’interno del Museo archeologico Lilybeo di Marsala, ha dato ottimi risultati. Lo scorso giugno, nei locali del museo, i tecnici dell’azienda milanese 4ward360, sotto la supervisione di alcuni esperti del Gruppo Arte16, hanno effettuato alcuni test sperimentali sul campione di legno esaminato.
“Il trattamento – ha detto Marco Zeppa, direttore tecnico della 4Ward 360- su questa parte di superficie, ha creato una sorta di barriera atomica contro gli eventuali attacchi degli insetti xilofagi e inoltre ha reso la superficie idrorepellente, conservandola inalterata. Siamo davvero soddisfatti dei risultati raggiunti.”
“Dopo un’ ora e 25 minuti dalla sua applicazione – ha aggiunto Giovanni Taormina, coordinatore del Gruppo Arte16 – abbiamo verificato che l’acqua depositata non riesce a penetrare nella parte del legno trattata con la nanotecnologia e questo è importantissimo perché preserva la superficie dall’ umidità e da tutti gli agenti esterni che possono compromettere la vita del legno”.
Il risultato raggiunto oggi – ha detto Enrico Lercara, direttore dei lavori per il recupero del relitto navale di Marausa- è un risultato eccellente. Sarebbe bene che queste applicazioni venissero fatte nel primi momenti del restauro. La nostra proposta all’assessore regionale ai Beni Culturali, Sebastiano Tusa, sarà quella di applicare l’intero prodotto a tutta la nave per preservare il legno da ulteriori sbalzi di umidificazione”.
Soddisfatto della riuscita, anche Alberto Di Girolamo, Sindaco di Marsala. “Sono particolarmente orgoglioso e contento – ha detto il Sindaco – di essere qua. Il nostro è sicuramente uno dei musei archeologici più importanti d’Italia e d’Europa e le navi che custodiamo, sia quella punica che quella romana, rappresentano l’importanza di quello che è stato il Mediterraneo e che, mi auguro, continuerà ad esserlo nel futuro”.
“La potenzialità della nanotecnologia – ha commentato Sabrina Zuccalà, amministratore della Ward360 – è enorme e sono davvero molto felice che la mia azienda sia stata la prima in Italia a intervenire su un relitto storico così antico e pregiato”.