Windsurf Techno293: DI PADRE IN FIGLIO, DA ANTONELLO A CARLO
di Pietro Porcella
La notizia del successo di Carletto Ciabatti al mondiale giovanile di windsurf a Brest in Francia mi ha riempito di gioia.
Sia perché, da compagnetto delle Scuole Medie di mia figlia Gaia, avevo seguito Carletto nella sua crescita da bambino a ragazzo, sia perché, essendo amico di suo padre Antonello, avevo accolto con piacere la sua scelta di concentrarsi sul windsurf dopo i primi approcci alle piccole derive.
Da subito la sua nuova passione per il windsurf, unita al tradizionale spirito goliardico familiare, avevano portato Carletto ad assumere un ruolo di leader tra i ragazzini della new generation del Windsurfing Club Cagliari, anche se mai come cavallo vincente in regata.
Mattia Onali e Michele Cittadini erano una spanna più avanti e spesso Carletto si prendeva una ‘surra’ anche dalle ragazzine come Marta Maggetti ed Elena Vacca.
Ora le cose son cambiate.
Questo successo mondiale, meritato, meritatissimo lo fa salire nell’olimpo del windsurf mondiale giovanile e lo pone sul piedistallo della cricca del WCC.
Adesso tutti gli pagano rispetto anche come atleta e gli elargiscono gli onori del caso.
Quando ho appreso la notizia ho pensato subito alla gioia del padre Antonello, a mio giudizio il miglior velista sardo di tutti i tempi.
Pinzello aveva vinto da ragazzino sui 420, ha vinto da giovane di belle speranze nel funboard diventando uno dei maggiori protagonisti del windsurf nazionale negli anni ’90, ed ha ancora vinto da uomo maturo con le imbarcazioni più grandi nei giri d’Italia e di Sardegna di Cino Ricci ed ora da veterano è una autorità a livello nazionale ed europeo negli Hobie Cat in compagnia di Luisa Mereu.
A differenza del cagliaritano Andrea Mura che molti anni combatte quasi sempre in solitario….
Ecco perché ho accolto con viva e vibrante soddisfazione l’invito di Vincenzo Baglione di scrivere un articolo per l’Albaria ‘di padre in figlio’ .
Affidatomi forse perché son stato il pioniere, nel surf, dei padri divenuti famosi e tronfi per il successo dei propri figli.
Anche se c’è una grossa differenza tra me e Antonello.
Io non son mai stato un atleta, semmai mi son distinto per altro come giornalista e organizzatore.
Lui invece è stato campione tra i più osannati in Italia ed ero curioso dunque di intervistarlo per capire le emozioni che ha provato.
“Per me è stata una gran soddisfazione ed una bellissima emozione soprattutto perché ero lì a Brest – mi ha detto papà Antonello – e ho vissuto live tutto il mondiale. Vivere una trasferta con Carlo e gli altri ragazzi è stata una cosa impagabile, sicuramente la trasferta che mi rimarrà più impressa. Pensa che è stata la prima volta che lo accompagnavo ad una regata.
Ho sempre preferito che alle regate andasse con l’allenatore, Mauro Covre, senza disturbare con la mia presenza.”
PP. La reazione, voglio sapere la reazione che hai avuto quando finalmente ha vinto matematicamente…
AC Quando hanno dato lo stop alle regate, che decretava la vittoria di Carlo, ho mandato un sms a Sabrina (la moglie di Antonello ndr)…avevo paura le venisse un infarto! La cosa più bella è stato vedere il clima che si è respirato nel team italiano al mondiale: i ragazzi, a Brest, erano reduci dalle selezioni per i Giochi Olimpici Giovanili, regate in cui se le erano date di santa ragione, si erano quasi “scannati” e ora al mondiale erano…come fratelli, uniti come non mai, pronti ad aiutarsi l’un l’altro, fantastici. La sensazione è stata che la vittoria di Carlo fosse una vittoria di tutto un gruppo, la loro vittoria. Questa è stata sicuramente la cosa più emozionante. E’ stato bello anche perché la vittoria a sorpresa di Carlo si aggiungeva alla prevista vittoria, nella categoria Under 15 di Giorgia Speciale
PP. Di padre in figlio dunque. Prima tuo padre Piero, bravo atleta e bravo Presidente dello Yacht Club Cagliari, poi tu ottimo atleta aspirante giornalista (www.sailingsardinia.it) ed ora tuo figlio campione mondiale….
AC Il rovescio della medaglia è che se prima ero Pinzello, e Carlo era il figlio di Pinzello (qualcuno lo chiamava anche Pinzellino) ora, quando vado al club, mi salutano come il papà del Campione del Mondo… Insomma sembra si voglia sottolineare che, per me, sia giunto il tempo di farmi da parte.
PP. Un po’ di sana competizione in famiglia non guasta….
AC Con Carlo ci siamo sempre presi molto in giro per i rispettivi risultati agonistici. Quando lui andava male io ne approfittavo per rimarcare (scherzando) le sue scarse prestazioni ed esaltare le mie (se andavo bene ad un’altra regata). E viceversa. Ora ho poche argomentazioni quando discutiamo su chi sia più bravo: con questo titolo mi zittisce subito!
E comunque quando lo porto a Funtana Mejga (S.Giovanni Sinis) durante le belle maestrale ad uscire con le tavolette… ancora surfo le onde meglio di lui….Ahahahah!!!!