Lotta agli errori dell’Agenzia delle Entrate, imprenditore vince e chiede un milione di euro di danni
di Valerio Tripi
Il lavoro di Equitalia, al di là dei facili qualunquismi, è fondamentale per combattere l’evasione fiscale che in Italia raggiunge cifre da capogiro.
Purtroppo, però, capita anche di assistere ad errori da parte di pochi che mettono in cattiva luce il buon operato di tanti che lavorano per l’Agenzia delle Entrate.
L’azione dell’imprenditore Mauro Furlan non si è limitata all’annullamento della sua cartella esattoriale, ma ha puntato anche a una richiesta di risarcimento per i danni subiti, con il pignoramento dello stipendio degli ispettori che hanno sbagliato.
“Abbiamo ribaltato la situazione, da accertato ho fatto accertare gli accertatori, dimostrando che il loro lavoro era totalmente errato”.
Comincia così il racconto dell’imprenditore Mauro Furlan ai microfoni de “L’aria che tira” su La7.
I funzionari dell’Agenzia delle entrate gli avevano contestato un reddito di 500mila euro superiore a quanto dichiarato, in base a una proiezione fatta sulle materie prime acquistate, secondo la presunzione di guadagno dell’azienda.
Furlan ha deciso di impugnare la cartella esattoriale, ma per andare avanti nel ricorso è stato costretto a versare un terzo dei 500mila euro. “Se io non fossi stato in grado di versare quella somma – dice l’imprenditore – avrei fatto la fine di tanti miei colleghi: casa e conto corrente pignorato”.
“La ricostruzione dell’Agenzia delle entrate – spiega l’avvocato di Furlan, Federico Veneri – determinava una serie di risultati economici delle presunte vendite che in realtà erano impossibili da raggiungere. La nostra difficoltà, però, è stata proprio quella di dovere dimostrare che quanto affermato dall’ufficio accertatore dell’Agenzia delle entrate non corrispondeva alla realtà; ma ci siamo riusciti, con una nuova strategia difensiva che ha prodotto, dunque, i seguenti effetti: mettere in luce pienamente gli errori, renderli opponibili all’Ente e responsabilizzare gli accertatori”.
Il tribunale civile di Padova prima e poi quello tributario regionale hanno dato ragione all’imprenditore: il risultato è stato che la cartella esattoriale è stata annullata, che l’Agenzia delle entrate è stata condannata al pagamento delle spese processuali e che l’imprenditore ha chiesto un milione di euro di risarcimento danni.
“In più – dice Furlan – ho anche chiesto in via cautelativa il pignoramento del quinto dello stipendio dei tre accertatori perché così possano ricordarsi della mia vicenda ogni volta che percepiscono lo stipendio. Penso che si dovrebbero esaminare anche gli accertamenti degli imprenditori che si sono tolti la vita. Se si dovessero riscontrare delle irregolarità in quelle cartelle, chi si assumerà la responsabilità per gli imprenditori che sono morti?”.
Il Video della trasmissione “L’aria che tira” andato su La7:
https://www.facebook.com/usuraonline/videos/1774477982788135/