L’inchiesta: Il caso FORTI – 199115
IN SINTESI:
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I PUNTI CHIAVE
Nell’estate del '97 Enrico Forti e' al centro delle cronache mondiali per cercare alcune verità sull'omicidio Gianni Versace, ed essere riuscito ad acquistare i diritti e la casa galleggiante dove era stato trovato suicida il presunto assassino dello stilista italiano, il serial killer Andrew Cunanan. Il poliziotto Gary Schiaffo, ispettore capo di Miami incaricato del caso Cunanan/Versace e responsabile della casa galleggiante, Incontra Forti interessato a girare un film sulla morte dello stilista e ad aprire un museo sul celebre italiano scomparso nella casa che aveva acquistato. Il poliziotto Gary Schiaffo era in procinto di pensionamento. Il progetto di Forti va in parte a picco, insiame alla casa galleggiante. Che dopo essere misteriosamente affondata per metà, viene demolita dall'Autorità Pubblica di Miami perchè ritenuta un pericolo per la navigazione…
Enrico Forti, che fra i suoi lavori annoverava la produzione di filmati di sport estremi, riesce comunque a realizzare un video con il quale si mette in dubbio la versione ufficiale sull'omicidio di Gianni Versace ed il suicidio di Andrew Cunanan.
L'accordo tra Forti ed il poliziotto, in procinto di prepensionamento, prevedeva una collaborazione finalizzata a fornire tutte le informazioni del caso comprese alcune foto esclusive del corpo di Cunanan al momento del ritrovamento del cadavere nella casa galleggiante da parte della Polizia di Miami. Lo speciale TV sulla morte di Versace contenente il dubbio sul suicidio di Cunanan, presunto assassino dello stilista italiano, viene trasmesso in Francia ed in Italia su Rai3 tre mesi prima che Forti venga accusato per l'omicidio di Dale Pike, un australiano al quale pochi giorni prima era stato rilasciato un passaporto inglese. Il tedesco Thomas Knott ed Enrico Forti verranno indagati per l'omicidio di Dale Pike e per truffa ai danni del padre della vittima, Antony Pike che si era dichiarato unico proprietario di un hotel ad Ibiza.
Enrico Forti verrà prosciolto dall'accusa per truffa. Il tedesco Thomas Knott verrà condannato per truffa ai danni del padre della vittima. Antony Pike, "ingannevole" proprietario del Pike's Hotel di Ibiza, sull'orlo del fallimento viene invitato a Miami a Williams Island per cercare potenziali "acquirenti" dell'hotel. Ospite del tedesco Thomas Knott che aveva trovato residenza facendosi accettare come maestro di tennis dell'esclusivo club della nota località. Antony Pike, alla ricerca di liquidità a causa dell'hotel in declino, dichiarerà più volte quanto verrà accertato dagli inquirenti: di voler vendere un "elefante bianco" (l'hotel Pikes di Ibiza). In realtà Antony Pike bleffava sulla vendita del "suo" hotel al fine di poter ottenere quella liquidità necessaria per sopperire alle sempre più pressanti richieste delle banche, sembra che avesse l'interesse a che le sue carte di credito venissero utilizzasse in maniera fraudolenta dal tedesco Thomas Knott.
Enrico forti, che abitava a Williams Island, stesso complesso residenziale del tedesco, conosce Antony Pike in questa occasione: novembre 1997. Dal riesame dei documenti prodotti dalla pubblica accusa emergerà che Enrico Forti era stato "ingannato" da parte di Antony Pike (padre della vittima), motivo principale per cui Enrico Forti sarà prosciolto dall'accusa per truffa venendo totalmente a cadere il movente del delitto.
Dal riesame dei documenti del processo emergerà che Enrico Forti era stato oggetto di "truffa" da parte di Antony Pike (padre della vittima) intento a vendere il "suo" albergo (l'elefante bianco) per problemi di liquidità. Domenica 15 febbraio 1998 Dale Pike, figlio di Antony, arriva a Miami dopo essere partito nello stesso giorno da Ibiza facendo scalo a Madrid e verrà prelevato da Enrico Forti alla sua uscita dell'area doganale dell'aeroporto di Miami. E' certo che Dale sarebbe dovuto partire ed arrivare a Miami insieme al padre.
Enrico Forti su richiesta di Antony Pike (anticipazioni in cash) aveva accettato di pagare il biglietto aereo di andata e ritorno per due, padre e figlio. All'ultimo momento Antony Pike (padre della vittima) cambia programma dicendo a Forti che partiva soltanto il figlio Dale e di andarlo a prendere in aeroporto. Secondo l’accusa, Dale Pike si sarebbe recato a Miami per trattare la vendita dell’hotel (l’elefante bianco) e recuperare il denaro che il tedesco Thomas Knott aveva prelevato con le carte di credito del padre Antony. Da molte circostanze non si può escludere che Antony Pike non fosse complice nel permettere al Tedesco di utilizzare illecitamente le carte di credito e quindi di essere complice. E’ certo che sapeva ma non aveva fatto nulla per impedire l’operazione fraudolenta. Dale Pike viene prelevato da Forti all’uscita dela porta doganale dell’aeroporto di Miami. Il suo cadavere viene ritrovato l’indomani 16 febbraio, in una spiaggia della città.
Mercoledì 18 febbraio Forti, giunto a New York per incontrare Antony Pike apprende della morte di Dale da un'amica del padre della vittima la quale gli comunica Antony Pike era dovuto partire per Miami avendo ricevuto la notizia della morte del figlio Dale. Forti viene interrogato dai detective, Gonzales e Carter.
AL FORTI NON VENGONO LETTI I SUOI DIRITTI (TRA QUESTI QUELLO DI AVVALERSI DI UN AVVOCATO DI FIDUCIA E DELLA FACOLTA' DI NON RISPONDERE) E CADE NELLA TRAPPOLA TESAGLI DALLA POLIZIA. PER DIFENDERSI DAI POLIZIOTTI, IL FORTI NEGA OGNI SUO CONTATTO CON LA VITTIMA, RITRATTANDO SUCCESSIVAMENTE SU QUANTO LA POLIZIA GIA' CONOSCEVA. Il poliziotto “amico” Gary Schiaffo, poliziotto entrato in pensione, viene assunto dall’ufficio dello State Attorney diretto collaboratore del prosecutor Reid Rubin, pubblico accusatore nel processo per il caso Forti. UNA "AMICIZIA" (QUELLA CON IL POLIZIOTTO E QUELLA CON IL TEDESCO THOMAS KNOTT) UNA SERIE DI CIRCOSTANZE ED UNA BUGIA CHE GLI COSTERANNO MOLTO CARE…
IL TEDESCO THOMAS KNOTT VIENE CONDANNATO DALLA CORTE DELLA FLORIDA PER TRUFFA AI DANNI DELL'INGLESE ANTHONY PIKE NONCHE' PER IL POSSESSO DI UN'ARMA DA SPARO (MAI RITROVATA) DELLO STESSO CALIBRO DI QUELLA CON CUI ERA STATO UCCISO DALE PIKE… THOMAS KNOTT PATTEGGERA' LA PENA RILASCIANDO DICHIARAZIONI NON SUPPORTATE DA PROVE OGGETTIVE CHE PORTERANNO AL PROCESSO CHICO FORTI PER OMICIDIO.
ENTRAMBI VERRANNO SOTTOPOSTI AL TEST DELLA MACCHINA DELLA VERITA'. IL 15 giugno 2000, il verdetto. la giuria dichiara Enrico forti colpevole. e lo condanna all’ergastolo per omicidio di primo grado DOPO UN PROCESSO SOMMARIO BASATO SU UNA SERIE DI CIRCOSTANZE, DUBBI E LA TOTALE ASSENZA DI PROVE. La forza della arringa finale del pubblico accusatore, che abilmente E' riuscito a nascondere alcune prove e a presentare come elementi di colpevolezza dei semplici indizi, ha condizionato con le sue SENSAZIONI la Giuria nel suo verdetto. La difesa che ha ottenuto dal Giudice nelle fasi più salienti “opposizione accolta” si è stranamente limitata a non ribattere dichiarando che sarebbero stati argomenti per trattare eventualmente in appello. (gli avvocati, non essendoci prove oggettive erano sicuri che Forti non venisse dichiarato colpevole) |
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DOCUMENTARIO andato in onda su RAI3 il 25 settembre 1997, realizzato da Chico Forti tre mesi prima di essere arrestato. Tale video mette in dubbio la versione ufficiale sull'omicidio di Gianni Versace ed il suicidio di Andrew Cunanan. METTE SOTTO ACCUSA LA POLIZIA DI MIAMI
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