RADIO TIME, STORIA DI UN MEZZO SENZA ETA’
Di Greta Di Maria
Sono tanti gli appassionati o i semplici curiosi che, molte volte, tra un libro e l’altro si ritagliano la possibilità di compiere un piccolo viaggio nella storia delle comunicazioni, dal telegrafo alla tv digitale, dai trasmettitori di Guglielmo Marconi al primo televisore, fino ai giorni nostri. E se facessimo un salto indietro nel tempo, non possiamo che dedicare un pensiero all’ingegner Enrico Marchesi, pioniere della radiofonia italiana che, ha fatto del microfono il cuore della sua e della nostra vita.
E ora, che siamo giunti alla metà del secondo decennio del nuovo millennio, è lecito chiedersi a cosa serve la radio. Siamo negli anni in cui crescono generazioni che, purtroppo, non hanno alcun rapporto fisico con l’oggetto giornale, confidando sempre in quelle che sono: le notizie raccontate ai microfoni. In questo modo, in fondo, ne disconoscono, ignorandoli, i codici comunicativi fondamentali. Ed il paradosso è proprio questo, che i giovani e chiunque frequenti la terra in questo momento, sono la più informata generazione della storia dell’umanità. Le notizie arrivano ovunque, veloci e penetranti. L’informazione, così come l’intrattenimento, sono diventati un flusso costante e permanente, perché spesso il sapere è, almeno in prima battuta, riassunto dai sommari delle notizie che stanno nello schermo di un portatile o sentite in radio in mezzo al traffico per strada o durante un pomeriggio di relax.
Nessuno abbia nostalgia, peraltro inutile, dei bei momenti in cui il giornale era l’unico strumento, visto che radio e televisione erano pubbliche, di libera scelta informativa dei cittadini. Un frutto delle grandi battaglie di libertà che hanno caratterizzato il dopo sessantotto e soprattutto un portato della più grande rivoluzione scientifico tecnologica della storia umana. La possibilità inedita di produrre e consumare informazione orizzontalmente. Con l’arrivo delle radio private e poi delle televisioni locali e nazionali, tutto ha cominciato a cambiare forma. Un ricordo dell’impatto delle prime radio dove si apriva la competizione nel racconto della realtà e, contemporaneamente, la conquista di inediti spazi di libertà intellettuale diffusa che dischiudeva il bisogno di nuovi soggetti e modelli informativi.
La stessa libertà intellettuale che sta dietro lo slogan “Top City Radio”. Una perla dell’intero panorama radiofonico palermitano, che ha mosso i primi passi godendo della propria indipendenza tra i microfoni. Pensieri e programmi giornalieri che a goccia d’acqua hanno toccato le punte più nascoste della nostra città, dando voce all’informazione cruda, senza filtri. Stiamo parlando di Radio Time che inizia le sue trasmissioni nell’ormai lontano 1990. Una Radio dinamica, sempre in diretta e legata al territorio, quotidianamente presente per tutti i siciliani. Radio Time era sinonimo di buona musica, come quella che continuiamo ad ascoltare nella sua frequenza fm 94.0. Anni di fatiche ma anche di soddisfazioni, e per tutti i componenti della radio, gli anni migliori sono sempre quelli che ancora devono arrivare. Un via vai di collaboratori e simpatizzanti che curiosavano e curiosano ancora alla finestra, dove al di là del vetro continuano ad esserci i ragazzi che trasmettono buona musica o continuano a intitolare discussioni su vari argomenti sociali: il lavoro, il sindacato, la cultura, le novità librarie, il cinema e sempre l’immancabile buona musica. E poi ancora tante note, fatte da appassionati che si improvvisano esperti.
Radio Time divenne negli anni molto attiva sul fronte dell’intrattenimento. Un’attività importante e fondamentale per alcuni: la base per intraprendere una storia singolare che ha fatto il boom. A fare gli onori di casa è Lello Sanfilippo, editore di Radio Time: “ Gli anni migliori- racconta-, sono sempre quelli ancora davanti, quelli ancora da vivere anche se si tenta di migliorare sempre. Non si può definire un periodo migliore o peggiore di ascoltatori. Si riescono ad identificare momenti in cui l’affetto della gente è più tangibile, altri in cui lavori duro per rinnovare e riproporti sempre al meglio. In 27 anni-continua Sanfilippo-, Radio TIme è stata una radio che ha sempre raggiunto i suoi obiettivi. Prima eravamo in uno studio realizzato all’interno di una cucina e adesso invece abbiamo strutture radiofonicamente parlando più adatte all’evoluzioni tecnologiche. Il massimo degli ospiti che abbiamo avuto è stato Vasco Rossi, che in una mattina soleggiata ha suonato alla nostra porta. Ma sono passati in tanti e lo dimostrano le innumerevoli foto ormai datate. Tranne i primi mesi, dal 1990 siamo qui in via Galileo Galilei e probabilmente ci rimarremo per tutto il tempo che potremo dare voce alle nostre idee. Lo slogan non vuole essere solo un’apoteosi personale- conclude- ma un indirizzo ben preciso per sapere cosa succede in città senza elaborazioni artefatte”.
Stiamo parlando di Radio Time che inizia le sue trasmissioni nell’ormai lontano 1990 e nasce da una costola di “radio studio sicar” per idea di un gruppo di 4 persone fra cui Lello Sanfilippo (rimasto solo), Giovanni Inglese, Vittorio Provenza e Stefano CovaisUna Radio dinamica, sempre in diretta e legata al territorio, quotidianamente presente per tutti i siciliani. Radio Time era sinonimo di buona musica, come quella che continuiamo ad ascoltare nella sua frequenza fm 94.0. Direttore Massimo Pisciotta e tra le altre voci ci sono Elisabetta Accardi, Daniele Valenti, Mario Caminita, Gioacchino Caponetto, Domenico Cannizzaro, Giovanni Marino, Alessio Vinci, Laura Magro, Federica Dolce e Bella Sage.
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Tra le voci ci sono Elisabetta Accardi, Massimo Pisciotta, Daniele Valenti, Mario Caminita, Gioacchino Caponetto, Domenico Cannizzaro, Giovanni Marino, Alessio Vinci, Laura Magro, Federica Dolce e Bella Sage.