Vela: bandiera israeliana esclusa anche in Malesia per i mondiali giovanili. ISAF Federazione internazionale assente.
È accaduto ancora. Chi sperava che l’esclusione degli atleti israeliani dal Mondiale RS:X in Oman dello scorso ottobre fosse solo un brutto incidente di percorso deve purtroppo ricredersi. Domenica scatteranno gli ISAF Youth World Sailing Championship a in Malesia, ma i grandi assenti saranno ancora loro: gli atleti israeliani. Una discriminazione in piena regola se si pensa che l’organizzazione non ha formalmente escluso la delegazione israeliana, ma ha chiaramente detto che per partecipare avrebbe dovuto farlo senza bandiera e in caso di vittoria non avrebbe potuto ascoltare l’inno nazionale. Un affronto inaccettabile per i vertici federali israeliani che hanno deciso di non mandare alcun rappresentate alla manifestazione di vela giovanile organizzata sotto l’egida della federazione internazionale l’ISAF. L’ennesimo caso che esplode fra le mani dell’italiano Carlo Croce, presidente dell’ISAF e della federazione italiana vela, che anche in questa occasione non è sembrato particolarmente attivo per evitare le problematiche alla delegazione israeliana nonchè all’imbarazzo che si è generato nell’ambiente sportivo.
In alto a destra il presidente dell’ISAF Carlo Croce ed il link al sito ufficiale dei Mondiale Youth in programma a Langkawi http://www.isafyouthworlds.com/home.php
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Secondo quanto raccontato dalla stampa di Israele, la delegazione che avrebbe dovuto prendere parte alle competizioni nelle classi di windsurf doveva essere formata da Yoav Omer e Noy Drihan, accompagnati dall’allenatore Meir Yaniv: praticamente i migliori atleti al mondo, visto che i due si sono laureati campioni RS:X agli Youth World Champions dello scorso luglio mettendosi alle spalle 134 avversari in rappresentanza di 28 nazioni.
La federazione nazionale di vela israeliana ha atteso fino a mercoledì scorso, a quattro giorni dall’inizio delle regate in Malesia, per prendere una decisione. Poi l’amara scelta: “A 24 ore dalla partenza prevista – racconta il presidente federale israeliano Gili Amir – non avevamo ancora ricevuto i visti d’ingresso. Per questo e per le limitazioni oltre che le difficoltà imposte alla nostra delegazione abbiamo deciso di non partecipare alle regate. Per noi è inaccettabile che l’unico modo per fare andare in acqua i nostri atleti sarebbe stato quello di rinunciare a esporre la nostra bandiera sulle vele, sulle tavole, sul nostro abbigliamento. E che, in caso di vittoria, avremmo dovuto rinunciare ad ascoltare il nostro inno nazionale”.
La federazione israeliana ha annunciato una presa di posizione ufficiale, con l’appoggio del Comitato Olimpico israeliano, nei confronti degli organizzatori della manifestazione malese oltre che l’inoltro di un reclamo ufficiale alla federazione internazionale di vela retta dall’italiano Carlo Croce e del Comitato Olimpico Internazionale. “Condanniamo con fermezza il comportamento antisportivo degli organizzatori – dice Gili Amir – Non accettiamo di essere umiliati in questo modo”. “È disgustoso – aggiunge Noy Drihan – perdere una competizione così importante per questo motivo”.