Vela: Francesco Bruni a bordo di Artemis per la Louis Vuitton Cup di Bermuda
Di Edoardo Ullo
A Palermo per ritemprarsi con la famiglia nei giorni delle festività di Natale e di fine anno per volare nuovamente alle Isole Bermuda e riprendere gli allenamenti con Artemis, il catamarano svedese che prenderà parte alla Luis Vuitton Cup e giocarsi il sogno della Coppa America.
Il timoniere Francesco Bruni ha passato le vacanze nella sua Palermo. Ma per il 43enne velista, già tre volte olimpionico con i colori Circolo Cannottieri Lauria e reduce dall’esperienza con Luna Rossa, è già tempo di tornare ai suoi impegni, quelli in acqua a solcare il mare studiando il vento per andare più veloce di tutti.
Impegni che lo portano nelle isole atlantiche di fronte alla Florida dove si svolgeranno le regate della Luis Vuitton Cup che mette in palio il posto per contendere la celebre Coppa America ai defender di Oracle.
Le qualificazioni inizieranno il 26 maggio per concludersi il 12 giugno mentre la finale a due (quella per intenderci già vinta dagli italiani del Moro di Venezia nel 1992 e Luna Rossa nel 2000) si disputerà in più round dal 17 al 27 giugno prossimi.
Oracle, detentore della Coppa America aspetterà la vincente di queste prove che vedranno in gara, oltre agli svedesi di Artemis con a bordo Francesco Bruni, anche SoftBankJapan, Groupama France, Land Rover (Inghilterra) ed Emirates New Zealand. Non ci sarà alcun team italiano ma ci saranno numerosi velisti italiani su New Zealand (Max Sirena, ex skipper di Luna Rossa; Fabrizio Marabini; Gilberto Nobili; Massimo Carbone; Stefano Morosin e Vito Vattuone).
“Faccio parte di un team di grandi professionisti – spiega Francesco Bruni al Giornale di Sicilia – formato da un centinaio di persone in vari ruoli e professionalità di alto livello. Copiosi, invece, gli investimenti come ormai richiede questa importante manifestazione che impone l’utilizzo di una tecnologia avanzatissima. Noi velisti saremo fino a giugno in una villetta nella zona Ovest dell’isola (Bermuda), vicini alla base di Artemis. I miei bambini si divertono molto. Ubaldo, il più grande, va in barca e non solo sugli Optimist ma anche su imbarcazioni più impegnative. Vanno a scuola ad Hamilton utilizzando il traghetto. Li trovano molti italiani, tutti simpatici e grandi lavoratori”.
Nell’intervista a Bruni parla anche dei suoi sogni ma anche dell’immediato futuro nella Louis Vuitton Cup.
“Sono abituato a lasciare Palermo per lavoro – continua – anche se ho nostalgia della famiglia e degli amici. Senza il mare, però, non potrei vivere. E’ questa la vita che ho scelto. Sono fortunato a lavorare ancora con passione in questo ambiente. Il mio sogno nel cassetto? Vincere una medaglia alle Olimpiadi ma col tempo diventa sempre più difficile realizzare questo sogno”.
Difficile che prima della Louis Vuitton Cup, il timoniere palermitano si possa cimentare in altre regate benché nel 2016, ricoprendo il ruolo di tattico, vinse il circuito Match Race nella classe RC44:
“Dubito di poter trovare il tempo per fare delle gare prima di maggio”, ha detto Bruni.
E poi ha commentato il cambio delle regole in Coppa America quando l’Ac 72 è stato cassato in favore dell’Ac 48 con soli sei uomini di equipaggio. Scelta che portò il 3 aprile del 2015 il patron di Luna Rossa, Fabrizio Bertelli, a ritirare il consorzio dalla contesa. Scelta comprensibile a detta di Bruni:
“Credo che l’AC72 fosse una barca troppo grande ed estrema, difficilissima dal punto di vista logistico. Le nuove barche sono bellissime e super performanti. Assisteremo a regate interessanti. Sarebbe bellissimo avere un team tutto italiano: è sempre stato il mio sogno e penso potrebbe essere fortissimo”.
E sui favoriti della Louis Vuitton?
“Se i giochi iniziassero domani, i favori del mio pronostico andrebbero a Team Japan. Forse, al momento, Team France è il più indietro nella preparazione ma le differenze sarebbero comunque minime”.
Fonte: Giornale di Sicilia del 9 gennaio 2017