Wild Oats XI protagonista, ma vince Ldv Comanche alla Rolex Sydney to Hobart
Di Edoardo Ullo
Primo al traguardo con tanto di record. Ma la festa di Wild Oats XI è durata poco. Il tempo di poche ore e poi la doccia gelata. La giuria della settantatreesima edizione della Rolex Sydeny to Hobart Yacht Race ha accolto una protesta di LDV Comanche, giunta seconda al traguardo, e penalizzato di un’ora Mark Richards e soci relegandoli in seconda posizione cancellando, ritoccandola di 60 minuti, l’incredibile prestazione di 1 giorno, 8 ore, 48 minuti e 50 secondi in 1 giorno, 9 ore, 48 minuti e 50 secondi.
Comanche si aggiudica, così, la classifica in tempo reale della prestigiosa regata d’altura che separa in 628 miglia marine le città di Sydney ed Hobart in Tasmania col tempo (ugualmente da record che è diventato il nuovo primato, ndr) di 1 giorno, 9 ore, 15 minuti e 24 secondi. Per loro si tratta del secondo successo dopo quello del 2015. Quest’anno, l’evento ha visto la presenza di ben 103 barche: in cinque non hanno concluso.
Ma torniamo al fatto principale, la decisione che ha sovvertito il risultato in tempo reale: Il capo giuria, John Rountree, ha motivato la penalizzazione che ha tolto il nono successo a Wild Oats XI (adesso a digiuno da tre anni dopo i fallimenti nel 2015 e nel 2016) invocando le regole numero 10, 13 e 14 del regolamento di regata.
“Wild Oats XI è stato autorizzato a tenersi a distanza da LDV Comanche ai sensi della regola numero 10 della regata ma non è riuscito a tenersi discosto mentre attaccava (regola 13). LDV Comanche era così costretta ad orzare per evitare la collisione (regola 14) e Wild Oats XI non ha rispettato queste istruzioni (SI 20.1) che prevede una penalità di due turni. Abbiamo deciso di penalizzare la barca in conformità con le istruzioni 20.1b e SI 22.1”.
Dopo l’udienza, Jim Cooney di LDV Comanche, ha dichiarato: “Penso che sia giusto e ragionevole che la giuria abbia agito in questo modo: quando si ha a che fare con il livello di élite del nostro sport bisogna essere responsabili delle condizioni e dell’impatto che le proprie manovre e comportamenti potrebbero avere. Sentivo che dovevo farlo: le regole sono li per tutelare persone ed imbarcazioni”.
Ed ha concluso: “La gara è anche il modo in cui si conduce se stessi e come si porta il proprio equipaggio nonché la barca”.
Lo skipper di Wild Oats XI, Mark Richards e Sandy Oatley in rappresentanza della famiglia Oatley, hanno accettato il verdetto:
Richards ha commentato: “Ovviamente siamo molto delusi, ma la giuria internazionale ha avuto un lavoro da fare. Noi, ovviamente, la vediamo in modo un po’ differente ma dobbiamo rispettare la decisione della giuria”.
Sandy Oatley ha aggiunto: “Vorremmo congratularci con Jim Cooney e il suo equipaggio per il loro successo e andare avanti”.
Per loro, come detto, niente nono successo e niente record dopo aver accarezzato lo storico risultato dopo tanto tempo. Per il terzo anno consecutivo, quindi, niente da fare.
Complessivamente, tuttavia, è stata una competizione molto veloce: basti pensare che le prime cinque barche (nonostante la penalizzazione) arrivate al traguardo hanno timbrato un tempo migliore di quello dei vincitori del 2016, ossia di Perpetual Loyal.
Fa festa Black Jack, terzo in tempo reale, in un giorno, 11 ore, 41 minuti e 32 secondi. Bene, per quanto riguarda le prestazioni, Infotrack (un giorno, 12 ore, 11 minuti e 19 secondi) e Beau Geste (un giorno, 12 ore, 36 minuti e 23 secondi) hanno centrato un tempo migliore rispetto a quello del record dello scorso anno.
Si segnala, infine, l’undicesima piazza per Mascalzone Latino 32 guidato dallo skiper Matteo Savelli, ad un passo dalla top ten, capace di arrivare al porto di Hobart col tempo di un giorno, 1 giorno, 21 ore, 5 minuti e 32 secondi. Perdendo di appena due minuti e 17 secondi. il “duello” per la decima piazza con Hollywood Bouleverd giunta in meta in 1 giorno, 21 ore, 3 minuti e 15 secondi.
Foto: Carlo Borlenghi
Full list of entries and all information: http://rolexsydneyhobart.com/